A Porta a Mare la Befana cavalcherà una Vespa

Domani arriva la Befana che, come ricorda il proverbio, tutte le feste porta via ed a Porta a Mare fervono i preparativi per festeggiare degnamente la vecchina.

La religione con l’Epifania, commemora l’arrivo dei Re Magi alla grotta del neonato Gesù, per portare i loro doni. La festa pagana della Befana, sospesa per molti anni venne ripristinata nel 1986 e d’allora è stato un susseguirsi di feste in ogni parte d’Italia. Appuntamento tradizionale a Livorno era la discesa della vecchina dal campanile della Cattedrale, ad opera dei Vigili del Fuoco, sospesa lo scorso anno come per questo 2022, per la pandemia.

Il giorno dell’Epifania, ore 15:00, arriva la Befana o meglio arrivano le Befane !!! Saranno 3 le arzille vecchiette in sella a tre vespe del Vespa Club di Livorno che distribuiranno dolcetti ai bambini. L’iniziativa si svolgerà all’aperto e nel pieno rispetto delle normative anti-covid.

Anche alla chiesa di San Ferdinando domani alle 17 arriveranno i Re Magi della compagnia I Narranti, a salutare il Bambinello, ma anche la Befana farà per la prima volta il suo ingresso nella navata della chiesa Trinitaria.            Necessario il green pass.

Anche quest’anno proponiamo una poesia, poco conosciuta, scritta da Giovanni Pascoli

        La Befana

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! la circonda
neve, gelo e tramontana.

Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.

Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.

Che c’è dentro questa villa?
uno stropiccio leggiero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
Guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.

Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.

Chi mai sale? chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.

Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.

E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.

Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.

Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.