Primo appuntamento alla Progressiva

Per tutto il mese di settembre, a cominciare da sabato prossimo 12 settembre, la mostra “Progressiva – Arti visive a Livorno dal 1989 al 2020” allestita al Museo della Città, ospiterà una serie di iniziative che permetteranno ai visitatori di fruire delle opere e dell’interessante percorso espositivo. Si tratta di performance, musiche, ma anche visite guidate, tutto nel rispetto delle norme di sicurezza e del distanziamento sociale. Il programma è stato elaborato in collaborazione con le gallerie d’arte cittadine che hanno dato vita al progetto espositivo a partire dalla stessa curatrice della mostra Nadia Marchioni.
La partecipazione non prevede il pagamento di costi aggiuntivi. Costo biglietto mostra: 5 euro

Proprio con la coordinatrice scientifica delle mostra Nadia Marchioni parte il primo appuntamento di sabato 12, alle ore 18.00, con una visita guidata eseguita da lei stessa, con i dovuti approfondimenti sulle opere e sulle scelte effettuate.

Note sugli appuntamenti

LA MOSTRA: sabato 12 settembre ore 18.00 – incontro con Nadia Marchioni e i galleristi
La mostra realizzata dal Comune di Livorno con la collaborazione delle gallerie cittadine Galerie 21, Granelli, Peccolo, Giraldi, Guastalla, Gian Marco Casini Gallery rende omaggio all’impegno profuso dal secondo dopoguerra dalle istituzioni livornesi per la diffusione dell’arte contemporanea. A partire dalle iniziative della Casa della Cultura fino al Premio Modigliani, e culminato nel 1974 nella fondazione del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea. Le emergenze storiche e qualitative del Museo Progressivo, oggi esposte nel Museo della Città, costituiranno il fondamentale antefatto ed integrazione alla mostra temporanea. PROGRESSIVA, che si avvale del coordinamento scientifico di Nadia Marchioni, rappresenta uno spaccato dell’arte contemporanea a Livorno, segnalando le più significative personalità artistiche presentate da alcune gallerie dal 1989 (anno della chiusura del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea) ad oggi, al fine di ricostruire, senza pretese di completezza, i lineamenti di un panorama estremamente vitale che conferma la continuità dell’attenzione, da parte della città, agli scenari del contemporaneo.