Più bella figura con un ricorso

 

di Roberto Olivato

Il sindaco Nogarin é balzato agli altari della cronaca, per la sua presa di posizione circa la chiusura del porto di Livorno da parte del Viminale, per poi tornare sui propri passi dopo consulazioni con esponenti del Governo. Questo il testo rimosso da facebook dopo pochi minuti dalla pubblicazione:

«Siamo pronti ad aprire il porto di Livorno e accogliere la nave Aquarius con il suo carico di 629 vite umane. Ho già dato la nostra disponibilità al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, e ne ho parlato con il presidente della Camera Roberto Fico. Io capisco perfettamente che si voglia dare un segnale all’Europa, chiedendo un cambio di passo sulle politiche migratorie ma questo braccio di ferro con Bruxelles non può essere fatto sulla pelle di centinaia di uomini, donne e bambini». E ancora: «Se voltiamo la testa dall’altra parte e smettiamo di “essere umani”, finiamo per non essere diversi dagli scafisti, che fanno affari giocando con la vita e la disperazione di migliaia di persone – prosegue Nogarin -. Livorno è la città delle nazioni. È nata e si è consolidata come porto franco, come comunità di popoli diversi, capaci di integrarsi e crescere nel rispetto delle peculiarità di ciascuno. È il momento di riaffermare quali sono i nostri valori».
Ci domandiamo però, è possibile che un sindaco possa opporsi ad una disposizione ministeriale? Per quanto ne sappiamo un sindaco come qalsiasi altro cittadino può eventualmente fare ricorso in opposizione, oppure fare ricorso straordinario al Capo dello Stato. Ma molto probabilmente il nostro sindaco, come quello di Napoli e Messina che avevano provato ad opporsi alla chiusura dei porti, avevano pensato di essere superiori a qualsiasi altro cittadino e pertanto pronti ad agire in prima persona, snobbando i ricorsi previsti dalla legge.