Che fine farà la Schlein inscatolata ?
di Roberto Olivato
Vari quotidiani hanno sottolineato l’eccezionalità nel vedere due donne alla guida di due partiti.
In articoli di fondo anche di autorevoli testate, si è fatto a gomitate per parificare la Schlein ( neo eletta del PD ) alla Meloni.
Il paragone generato dai media di sinistra, sembra essere più un amuleto per la Schlein per proteggerla dalle insoddisfazioni interne al Pd, piuttosto che un talismano foriero di grande fortuna.
Del resto non può essere solo l’appartenenza allo stesso sesso, far prevalere una donna su un’altra. Contano esperienza, cultura e soprattutto consenso popolare.
Ecco, è proprio su quest’ultimo aspetto che la Schlein manca.
Ci chiediamo infatti, su base di quale consenso popolare si basa il futuro della neo segretaria del PD quando, pur avendo raccolto il 53,75% (587.010 voti) contro il 46,25% di Stefano Bonaccini (505.032 voti), di fatto non ha il consenso nemmeno all’interno del proprio partito?
Il programma generico e farraginoso ha attratto le scatolette di sardine che a Bologna, loro regno prodiano, le hanno consentito di surclassare Bonaccini.
Ebbene queste scatolette di sardine, al pari delle scatolette di tonno dei 5 Stelle faranno fare poca strada alla Schlein, che ben presto si troverà orfana di quel 46,25% che rappresenta la spina dorsale del PD, ramificata sino alla più piccola sezione che dal nord al sud rappresenta il passato, il presente ed il futuro del Partito Democratico.
Radici talmente profonde e radicate nella società, da non poter digerire una fumosa neo dirigenza inscatolata in varie specie di pesce azzurro e non pesciolini rossi, come tradizione avrebbe voluto.