De Mita raccontato dall’amico “nipote” Renato Luparini
E’ con piacere che pubblichiamo un ricordo dell’Avv. Renato Luparini su Ciricao De Mita ex segretario della Democrazia Cristiana. Un ricordo intriso di amicizia nata diversi anni fa, ma oggi ancora vivo nelle parole di Luparini che fotografa a ci permette di conoscere l’intelluatilità di De Mita, aperto al confronto coi giovani portandoli ad imparare più a ragionare che a chiacchierare. Senz’altro un aspetto sconosciuto anche a molti suoi biografi.
Quello era veramente il suo “chiodo fisso” .
Non diceva mai : “Facciamo due chiacchiere ” ma “facciamo un ragionamento” .
E quel ragionamento spesso durava a lungo , ma era rigoroso , articolato, persuasivo .
Una delle ultime volte che l’ho visto, in un pomeriggio romano d’autunno , parlammo di una delle persone che aveva avuto più influenza nella sua vita , il professor Barbero , suo insegnante di “Istituzioni di diritto privato” all’ Università .
Ricordava che il piacere della riflessione e dell’interpretazione della legge gli era rimasto fin da quei lontani anni e gli faceva piacere che mi fossi dedicato al diritto : “Sarebbe piaciuto anche me –mi disse- e anche al professor Barbero, ma la vita mi ha portato altrove “ .
Sorrideva compiaciuto pensando a quanto lontano fosse quell’ “altrove” rispetto al suo paese di origine , Nusco .
Era arrivato dopo gli studi a Milano (alla Cattolica, come teneva a dire) a Roma, deputato prima, ministro dopo, Segretario della DC e Presidente del Consiglio in seguito .
Alla fine però sentiva imperioso il desiderio di tornare a casa : come tutti quei ragazzi che escono presto dalla famiglia per andare a studiare lontano (ai miei tempi si chiamavano “fuori sede”) , la nostalgia della sua Arcadia Irpina in lui era viscerale .
Gli è piaciuto , da patriarca , tornare a occuparsi di Sagre e Filarmomiche paesane, lui che era stato a tu per tu con Gorbaciov e Mitterand .
Vedeva davanti a sè la vita passata, da quel balcone collinare affacciato sull’Irpinia che è la sua Nusco e si ricordava che l’incontro decisivo per la sua vocazione poltica fu , da bambino , quello con alcuni antifascisti confinati lì.
Sentendoli parlare cominciò a incuriosirsi del mondo e delle sue regole .
E’ stato un grande Italiano, un vero “Intellettuale della Magna Grecia “ , l’erede autentico del suo conterraneo Francesco De Sanctis .
Un uomo di intelletto e cuore .
Avv. Renato Luparini