La speranza è sempre l’ultima a morire

La vicenda del piccolo Charlie Gard da settimane sta occupando le cronache dei media mondiali, il dibattito sulla legittimità dei medici del Great Ormond Street Hospital di Londra, di staccare la spina, nonostante la contrarietà dei genitori, è ancora in corso. Non spetta a noi entrare nel merito della malattia che ha colpito il bimbo inglese e delle possibilità di vita che il piccolo potrà avere, perché questo è argomento di valutazione che spetta ai medici. Ieri però e  ci permettiamo di aggiungere ,finalmente,  dopo le dichiarazioni ambigue dei vescovi inglesi che anziché alzare la voce a difesa della vita, avevano alzato

bandiera bianca invitando a pregare per i genitori aiutandoli a trovare pace e serenità, finalmente nel coro è entrata la voce del Papa che come suo solito e con chiarezza ha messo ordine sull’argomento : “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo ” e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, si è reso immediatamente disponibile ad accogliere il piccolo . Quello che è difficile comprendere e quindi accettare, è il totale diniego dei medici inglesi, condiviso inspiegabilmente dalla Corte europea dei diritti dell’uomo,  a consentire altre possibilità di cure, anche se sperimentali, ad un bambino al quale loro stessi hanno dichiarato che non esserci più nulla da fare, espropriando di fatto della patria potestà i genitori, unici legittimi responsabili nel bene e nel male, del destino di loro figlio. Genitori ai quali non si può negare almeno la speranza a cui la Fede ci richiama tutti, compresi gli smemorati vescovi britannici .

                                                                                                                                    Roberto Olivato