L’allarme ha fatto flop, ma meglio così

di Otello Chelli

Nel domenicale pomeriggio, il suono del telefono ed una voce gentile che mi avvisava come fino alla mezzanotte di oggi, 11 dicembre, a Livorno scattava l’allarme arancione per venti da 120 chilometri all’ora e per forte pioggia. Ieri sera, finestre stoppinate, auto lontane da tetti e alberi, niente scooter e tutta una serie di precauzioni che un simile avviso provoca, dopo quanto ci é accaduto con la recente e dolorosa alluvione.Vento si, ma un libeccio sotto la media, per noi che ci aspettavamo una giornata da tregenda come la notte del 14 dicembre 1952, quando la nave statunitense “Grommet Reefer”, si spezzò in due sugli scogli  fra Terrazza Mascagni e Accademia Navale, carica di tacchini natalizi, burro,una valanga di viveri e leccornie che videro i livornesi affrontare le onde iinfuriate da un libeccio di violenza straordinaria, per raccogliere tanto ben di dio e trascorrere in abbondanza, non solo il “Ceppo”, ma anche parecchi giorni prima e riempire le pance perennemente vuote di molta parte del proletariato livornese. Diciannove anni chi scrive, quattordici mio fratello Enio, detto “pozzolano”, lavorando di gambe e braccia riempimmo di tacchini, enormi pani di burro, bacon, barattoli di succo d’acero e altro, la nostra baracca di Fortezza Nuova. Oggi, niente “Grommet Reefer”, l’allarme ha fatto flop e solo un vento normale, almeno mentre scrivo, che fischia tra le fessure della grande porta che da sulla nostra terrazza. Certo, il satellite avverte dell’arrivo di temporali e tempeste, ma quando il vento cambia direzione o si schianta già prima di arrivare dove sembrava fosse diretto, anche i grandi meteo fanno cilecca e così ameno fin’ora é stato. Non prendo in giro l’allarme Arancione, assolutamente, meglio un allarme fasullo che una tragedia di grosse proporzioni