Al momento nulla di fatto fra Berlusconi e Salvini

di Roberto Olivato

A distanza di poco più di un anno ecco questa mattina il replay fra Berlusconi e Salvini. Lo scorso anno Salvini si allontanò da Palazzo Grazioli (nella foto) lasciando il centrodestra per un’avventura solitaria con i 5Stelle ed oggi rieccolo tornare a Canossa cioè a Palazzo Grazioli, con una sua proposta in vista delle elezioni. Purtroppo il listone unico che comprenda tutto il centrodestra sotto il nome di Salvini Premier, è stato bocciato da Berlusconi che vuole mantenere intatta l’identità di Forza Italia all’interno del centrodestra. Senz’altro un nuovo problema per Salvini che uscito dall’incontro non ha rilasciato dichiarazioni. Acque agitate quindi fra FI e Lega che però nelle prossime ore potrebbero calmarsi se la presunzione di Salvini dovesse rientrare. Nel pomeriggio di oggi alle ore 18, il Parlamento voterà per l’audizione del presidente Conte che stando ai numeri dovrebbe permettere a 5Stelle, Pd e frange di partiti della sinistra di spuntarla per il 20 agosto, rispetto alla richiesta della Lega e del centrodestra di avere Conte domattina in aula. Lo scontro fra FI e Lega non è un problema di lana caprina perché Salvini punterebbe a rappresentare l’intero centrodestra sotto un unico listone col simbolo leghista. E’ molto probabile che anche la Meloni si opponga a tale richiesta in virtù della crescita di Fratelli d’Italia alle ultime europee. A Salvini molto probabilmente non è ancora chiaro che senza FI e FdI non può andare da nessuna parte e forse, per convincerlo, potrebbe capitare che alla votazione di oggi si presenti qualche franco tiratore di centrodestra che, pur dando per scontata la sconfitta del voto per l’audizione di Conte, lancerebbe un segnale forte e chiaro per far rientrare la pretesa del listone unico della Lega, nell’alveo del collaudato centrodestra con i tre Partiti ben distinti. In caso contrario l’attuale isolamento di Salvini sarebbe ancor più marcato e, senza un suo ripensamento, porterebbe la Lega a correre da sola con un risultato elettorale che potrebbe sbugiardare i sondaggi che a tutt’oggi testimoniano la crescita leghista.