Occhio alle pile delle sigarette elettroniche

 

di Roberto Olivato

Anche se in misura non rilevante, sono frequenti gli incidenti causati dalle sigarette elettroniche, l’ultimo ieri in provincia di Massa dove ad un giovane è esplosa la sigaretta che teneva in tasca provocandogli ustioni alle gambe. Rimanendo in Toscana lo scorso anno un altro giovane studente di Prato rimase vittima dell’esplosione della sigaretta elettronica, che oltre ai danni fisici innescò un principio d’incendio nel suo appartamento. Sempre nel 2017 in provincia di Chieti un operaio rimase ustionato dall’ennesima esplosione, riportando ustioni di secondo grado alla gamba destra ed al pollice. Non riportiamo certo questi episodi per demonizzare questo tipo di sigaretta, anche perché rispetto alle sigarette tradizionali producono il 95% in meno di sostanze nocive come ebbe modo di riferire Fabio Beatrice, otorinolaringoiatria dell’Università di Torino. Da una nostra indagine presso alcuni rivenditori  di Livorno, è emerso che in genere le rarissime esplosioni che avvengono, sono dovute all’uso di batterie clonate acquistate magari su internet per risparmiare e queste sono pericolose, in quanto meno sicure degli originali. Ad avvallare le risposte dei nostri negozianti anche l’ente governativo statunitense la Food and Drung Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali), che nell’ultimo quinquennio registrò più di un centinaio di esplosioni e pur non avendo la certezza sulla causa di tali eventi, ma analizzando alcuni frammenti a seguito di esplosioni, ritenne molto probabile che le deflagrazioni fossero dovute all’uso di batterie difettose.