Rilancio turistico parolaio

di Roberto Olivato

Nel mese di aprile sulla sua pagina facebook, in occasione dell’inaugurazione del Museo della Città, il sindaco Nogarin si espresse così, fra le altre cose : ” L’apertura del Museo della Città rappresenta un traguardo fondamentale per il rilancio turistico, culturale ed economico della città”. A distanza di poco più di un mese però l’accoglienza che il museo offre ai visitatori non è delle più felici, infatti sulla destra dell’ingresso fa bella mostra di se un’area incolta, ricca di erbacce e terra argillosa che seguono il filone di tante altre realtà cittadine dove il menefreghismo dell’Amministrazione si scontra con quel rilancio turistico a cui accennava il sindaco. Caro Sindaco l’accoglienza non dovrebbe essere basata esclusivamente su eventi tipo il Cacciucco Pride o Effetto Venezia, ma su tutto ciò che a questi ed altri eventi dovrebbe fare loro da cornice, quale indice di attenzione ed amore verso la propria città a cui i livornesi l’hanno delegata a rappresentarli, partendo anche e soprattutto dai particolari, come la pseudo aiuola all’ingresso del Museo ai Bottini dell’Olio. Ma forse per lei è più importante inviare fra una settimana il Gonfalone cittadino a Siena al Toscana Pride, piuttosto che interessarsi delle condizioni di Livorno e dei suoi abitanti e di quel turismo che a parole dice di voler rilanciare ma che i fatti le danno contro. Un esempio su tutti, ma significativo, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città per le migliaia di turisti e crocieristi in transito da Livorno: l’ufficio informazioni turistiche di via Pieroni, ancora chiuso, ma anche qualche vigile interprete presente in centro città non guasterebbe, sia per il quieto vivere che per un aiuto ai tanti stranieri che, grazie alle navi da crociera e non certo per un impegno della sua Amministrazione, giungono nella nostra città. Un flusso di migliaia di persone che lei non riesce a monetizzare o quanto meno a convogliare con gite programmate, non solo lungo i fossi o al Goldoni, ma anche nelle poche realtà artigianali cittadine, da quelle commerciali a quelle della ristorazione fiore all’occhiello di Livorno. Come vede basterebbero pochi gesti, per dimostrare il suo concreto interesse verso quel rilancio turistico a cui fece riferimento in occasione dell’inaugurazione del Museo della Città, gesti che se ben organizzati riossigenerebbero l’asfittica economia cittadina.