Salvini e i riottosi grillini

Ultima ora   : raggiunto accordo fra 5Stelle e Lega, Roberto Fico alla Camera e Elisabetta Alberti Casellati ( Fi) al Senato

 

 

 

 

di Roberto Olivato

Sappiamo di andare contro il Gotha dell’ informazione nazionale, ma il Ruspante ha le zampe ben piantate al suolo e non si fa travolgere dal vento delle sensazioni e delle emotività, ma cerca nel proprio piccolo, di analizzare i fatti con la propria testa. Veniamo al dunque. Erano un paio di giorni che Forza Italia, in cambio del leghista Fedriga a candidato per le regionali in Friuli, aveva ottenuto il benestare della Lega sul nome di Romani alla presidenza del Senato. Tutto sembrava far presagire una rapida conclusione della pratica Senato e Salvini non aveva posto alcun veto, pur di far presto. Ma Di Maio e i suoi hanno detto no a Forza Italia, perché Romani aveva precedenti penali, pur se assolto e quindi era impresentabile. Berlusconi intestardendosi ha acuito il clima di tensione ed impasse, in cui la situazione si era venuta a trovare. Il leader leghista ha atteso quarantott’ ore,  vedendo però che nulla si muoveva e per il bene del Paese ma soprattutto per la passione verso i propri elettori, ha rotto gli indugi agendo in prima persona. Cambiando Romani con la Bernini, che però ha rifiutato, ha tolto ai capricciosi 5Stelle il motivo su quale le elezioni dei presidenti delle due Camere si erano impantanate. Apriti cielo, Berlusconi per lesa maestà ha messo in discussione l’alleanza del centrodestra minacciando ritorsioni in tutte le regioni dove era presenta l’alleanza Fi e Lega. I titoli dei giornali che leggiamo questa mattina avrebbero dovuto intitolare, Berlusconi rompe il centrodestra, invece tutti hanno puntato il dito su Salvini, reo di non aver rispettato i patti della triplice alleanza. Se guardiamo bene i fatti, Salvini non ha rotto col centrodestra, anche perché non gli converrebbe, ma ha posto fine al classico gioco di ricatti e di trame, modus operandi dei Partiti della prima e seconda Repubblica ed usato dai Grillini a dimostrazione che anch’essi hanno saputo subito adattarsi, nonostante i proclami elettorali, al clima del Palazzo. Tornando a Salvini dobbiamo dire che in questa circostanza ha dimostrato di possedere il carisma dello Statista termine desueto da molti lustri. Rimescolando le carte e togliendo dal tavolo il nome di Romani tanto osteggiato da Di Maio, ha passato la palla ai 5Stelle che avevano minacciato di votare Zanda del Pd. Ecco lo Statista, che pur di uscire dallo stagno ha dato il lecca lecca ai riottosi bambini grillini, per proseguire celermente verso la formazione di un Governo di cui abbiamo assoluto bisogno e di questa sua dimostrazione di maturità politica potrebbe tenerne conto anche Mattarella.