Se é d.o.c. meglio di no
E’ di questi giorni la notizia della volontà del sindaco Filippo Nogarin di dedicare una piazza o meglio, la Rotonda di Ardenza al livornese ed ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Di per se l’idea non avrebbe meritato grande risalto sulle pagine dei giornali, se non fosse stato per la bocciatura di questa innocente iniziativa del sindaco. Ad opporsi alla delibera della giunta sono stati gli stessi grillini che con motivazioni discutibili, hanno detto no all’intitolazione della Rotonda a Ciampi. In una città dove esistono vie come quella del Rosmarino, delle Acciughe o del Viperaio, non si capisce il rifiuto a dedicare a Ciampi, primo livornese a salire al Quirinale, il nome di una piazza. Una città molto strana Livorno, attraversandola in lungo e largo si notano targhe che con la nostra città non hanno alcun legame, se non con l’ideologia che per anni ha imperversato in città e così leggiamo via BiKonacki (partigiano polacco) via Allende ( ex presidente cileno), via Haiphong ( città vietnamita ), via Novorossijsk (cittadina russa ), presenti anche i quartieri Shangai e Corea . Se guardiamo strade dedicate a politici, troviamo via Gramsci, via Terracini, piazza Aldo Moro, via Nenni, piazza Saragat, per carità tutti uomini di rispetto, ma nessuno di loro è livornese. Per Ciampi livornese d.o.c. e sino ad oggi, unico concittadino ad essere salito sul colle più alto della capitale, i cinque stelle hanno detto no. Molto strani i pentastellati, forse si sono dimenticati che solo due anni fa avevano proposto di cambiare nome a via Grande ribattezzandola Che Guevara, che di livornese ci pare non avesse proprio nulla.
Roberto Olivato