Sempre Presenti

A Livorno si sa che “bimbo” è chiamato il figlio anche se ha quarant’anni. Per il genitore livornese il mi bimbo è sempre tale da quando nasce sino a quando è in vita. Una parola che per il resto dello stivale suona come un termine fuori luogo e che sembrerebbe giustificare l’appellativo di bamboccioni, affibbiato da alcuni parlamentari a chi continua a restare a casa dopo la maggiore età. Lasciando perdere le polemiche che il termine bamboccioni fece sorgere trasversalmente fra tutti i partiti desideriamo oggi, a pochi giorni dal nubifragio che ha colpito Livorno, la nostra città, cosa hanno saputo dimostrare i “bimbi della mota” appellativo, scioccamente deriso da alcuni, assegnato ai ragazzi e ragazze precipitatisi a spalare fango dopo l’alluvione, al pari degli “Angeli della notte” che accorsero a Firenze nell’ alluvione del 1966. I giovani di allora, ma ancora di più i giovani di oggi, apparentemente dormienti anche a causa della mancanza di lavoro, dimostrano di avere energie da mettere in campo, da bruciare per il bene comune purché motivati. Il vescovo Simone Giusti nella sua lettera pastorale rivolta ai giovani ha sottolineato come essi ”vivano l’aspettativa del lavoro come un miraggio e quando già lo si vive , é sovente alienante perché finalizzato spesso solo all’obbiettivo di avere denaro. Ma spesso si presenta in forme molto occasionali ”. Appena però suona l’allarme eccoli pronti a scendere in campo, quasi a far capire che loro ci sono. Si ci sono, ma purtroppo la nostra classe politica li ignora ricordandosi e criticando solo quelli che disperati scappano all’ estero. A parte l’immane tragedia della notte di sabato 9 settembre, i ragazzi e ragazze che si sono volontariamente gettati nella mota, col loro gesto hanno risvegliato le coscienze di tutti noi e speriamo anche dei nostri politici che ci auguriamo, dopo i primi complimenti a questa verde spontanea manovalanza, accelerino l’iter di norme sul lavoro, che aiutino queste giovani risorse a trovare la dignità di sentirsi parte integrante della nostra società, troppo spesso distratta da diatribe politiche e lotte intestine ai partiti, che per questi “bimbi della mota” sono non solo incomprensibili, ma un vero schiaffo morale alla loro intelligenza, al loro buon cuore, al loro senso di appartenenza, come hanno saputo dimostrare in occasione dell’alluvione gridando in cuor loro “Presenti” !

                                                                                                                                                                                Roberto Olivato