Contributi a fondo perduto della Regione

Domande fino ad esaurimento fondi disponibili. Aiuti agli investimenti: un bando della Regione per contributi in conto capitale a fondo perduto, a sostegno di micro, Pmi e liberi professionisti dei settori artigianato, manifatturiero, commercio, turismo, cultura

La Regione Toscana ha pubblicato il bando “Fondo investimenti Toscana – Aiuti agli investimenti”, nell’ambito degli aiuti finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

Si tratta di contributi in conto capitale a fondo perduto nella misura minima del 40% del costo totale ammissibile sugli investimenti, destinati a Micro, piccole e medie imprese, in forma singola o associata, anche di nuova costituzione, e professionisti, aventi la sede principale o almeno un’unità locale ubicata nel territorio regionale. I progetti potranno essere presentati a sportello entro le ore 17.00 del secondo giorno successivo a quello di raggiungimento delle risorse disponibili, che ammontano a 115mila euro.

Le domande possono essere redatte esclusivamente online, previo rilascio delle credenziali di accesso al sistema informativo, che il legale rappresentante dell’impresa deve richiedere all’indirizzo https://sviluppo.toscana.it/bandi

Per qualsiasi informazione relativa al bando e agli adempimenti ad esso connessi, scrivere a:

fondoinvestimenti@sviluppo.toscana.it

Solo ed esclusivamente per assistenza informatica scrivere a:

supportofondoinvestimenti@sviluppo.toscana.it

ll costo totale ammissibile dei progetti presentati deve essere compreso tra 20mila e 200mila euro.

Le spese ammissibili devono essere comprese in una o più delle seguenti categorie:

interventi sugli immobili: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e ampliamento (esclusa la nuova edificazione), eliminazione delle barriere architettoniche, incremento dell’efficienza energetica, adozione di misure antisismiche; ai fini della qualificazione degli interventi edilizi ammissibili delle relative spese si applicano le disposizioni previste dalla vigente legislazione edilizia;

acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, mobili e arredi e altri beni materiali funzionali all’attività di impresa, anche mediante ricorso a noleggio o leasing;

acquisto di software strettamente funzionali all’attività di impresa anche nella modalità “in cloud”;

messa in sicurezza dei locali: sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti;

acquisto di mezzi mobili, strettamente necessari al ciclo di produzione, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’impianto, immatricolati come “autocarri” e con un rapporto tra potenza del motore espressa in KW e portata del veicolo espressa in tonnellate superiore a 180, anche mediante ricorso a noleggio o leasing;

progettazione e direzione lavori in misura non superiore al 10% dell’investimento complessivo ammissibile appartenente alla categoria “interventi sugli immobili”; spese per capitale circolante (quali, ad esempio, utenze e locazioni relative ai locali aziendali oggetto di intervento, scorte), spese di costituzione (così come definite dal Codice Civile) e spese per il rilascio delle attestazioni da parte del revisore contabile, cumulativamente in misura non superiore al 30% del costo totale ammissibile dell’intervento.

I progetti già avviati o conclusi possono riguardare spese sostenute dal 1° febbraio 2020.

Per poter essere ammesse a beneficiare dell’aiuto, le imprese non devono aver operato licenziamenti a partire dal 1° febbraio 2020 e devono impegnarsi a non farlo nei 12 mesi successivi all’ammissione al finanziamento. Le risorse saranno ripartite per il 70% a progetti riguardanti il settore manifatturiero, e per il 30% a progetti riguardanti il settore del turismo, commercio, terziario e altro.