Donne Velate in scogliera

di Roberto Olivato

“ quando guardo un blocco di marmo vedo già dentro la forma dell’opera d’arte e il mio lavoro non é altro che quello di togliere il superfluo, quello di troppo che imprigionava la statua”. Questo asseriva Michelangelo Buonarroti a chi gli chiedeva delle sue sculture. Senza arrivare però così in alto, possiamo asserire che Roberto Barbieri designer livornese e da una decina d’anni fotografo artistico, nelle sue foto è riuscito ad ottenere l’inverso di quello che era il pensiero michelangiolesco e nelle sue immagini ottiene l’effetto di saper incastonare corpi femminili nella pietra facendole apparire come un corpo appartenente alla roccia. Sinuosità di figure femminili filtrate da velature, adombrate nel color seppia dei suo scatti, appaiono come sculture viventi che si fondono nella materia della roccia del Romito, lasciando libertà all’occhio del visitatore, di vederle entrare nella frastagliata scogliera o di emergere da essa. Senz’altro un interessante abbinamento di curve che si plasmano perfettamente, addolcendoli, ai freddi spigoli della pietra. Barbieri come è nata questa sua idea? “ Ho sempre avuto la passione per la fotografia, ma inizialmente il mio interesse era verso paesaggi e persone, però ero insoddisfatto, sentivo che mi mancava qualcosa che appagasse la mia voglia di raccontare in immagini”. Quindi ad un certo punto la svolta. “ Si, sono circa dieci anni che mi dedico a questo tipo di foto e penso di aver riempito quel vuoto che era in me”. Reduce da una mostra a Massa ed in partenza per un’esposizione in territorio elvetico, Barbieri è presente al Premio Rotonda in Ardenza con la sua esposizione  ” Donne Velate, celate in un pensiero estetico” dove si possono ammirare da vicino i suoi caldi scatti.