Giornata mondiale del migrante e rifugiato

E’ giunta alla sua 104esima edizione. La S.Messa concelebrata dal vescovo Simone Giusti davanti ad una navata multietnica.

di Roberto Olivato

Il Vescovo Simone Giusti oggi domenica 14 alle ore 11,00, ha celebrato nella parrocchia Santissima Maria Assunta in via delle Cateratte 15, nel quartiere Torretta, la S.Messa in occasione della 104esima Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato. Istituita da Benedetto XV nel 1914 per ricordare i tantissimi profughi che fuggivano dalla devastazione della Grande Guerra, la Giornata ha assunto di anno in anno temi diversi, quest’anno papa Francesco l’ha dedicata ai migranti che quasi quotidianamente giungono

prevalentemente sulle nostre coste “Accogliere, proteggere, promuovere, integrare i migranti e i rifugiati”, questo il tema che il pontefice ha scelto per mantenere alta l’attenzione sul problema migratorio dei nostri tempi. La parrocchia Africana, istituita dal vescovo Giusti lo scorso mese di novembre, presso la chiesa della Santissima Maria Assunta è guidata da don Jean Michel Moukuba, oggi assente per seri motivi di salute. Ad attendere il vescovo, all’interno della navata attigua al centro di prima accoglienza della Caritas, padre Emilio Kolaczyk responsabile Migrantes e suor Raffaella Spiezo della Caritas. Sulle panche filippini, congolesi, keniani, polacchi, senegalesi, ucraini, oltre alla Comunità di Sant’Egidio, profughi della Caritas, Mondialità reciproca ed alcuni componenti dello spettacolo viaggiante. Un vescovo non proprio in forma questa mattina in quanto colpito da influenza, che comunque ha fatto ugualmente sentire la sua, seppur rauca, voce: “Non si conosce Gesù con la testa, ma col cuore, solo amandolo lo si sente. Siamo tutti figli di un unico Padre anche se con pelle e culture diverse, siamo tutti fratelli. Il campanilismo ci porta a sentirci diversi anche in casa nostra come Pisa e Livorno, ma è solo sfottò”. Proseguendo nell’omelia monsignor Giusti ha ricordato che solo dalla condivisione della parola di Dio che ci ama e ci accoglie tutti allo stesso modo, si possono abbattere le barriere della diffidenza e del sospetto verso il nostro prossimo, che anzi deve essere aiutato ad integrarsi.