Quindici anni di memorie

I defunti della Venezia ricordati ad imperitura memoria. Una commemorazione unica al mondo

di Otello Chelli

Domani 4 novembre alle ore 17 in San Ferdinando, la chiesa che i veneziani di ieri e di oggi chiamano Crocetta, verrà celebrata una Messa in ricordo di tutti i veneziani scomparsi. Un’iniziativa che non poteva non nascere in Venezia quindici anni fa, visto il legame ancora oggi forte e motivato esistente da sempre fra i veneziani e il loro rione, straordinariamente trasmesso anche alle nuove generazioni, persino in coloro che sono nati in altri quartieri della città nel corso di quella che io definisco nei miei scritti, una vera e propria “diaspora”. Sono trascorsi quindici anni dal giorno in cui, nella bellezza d un tempio amato anche da “sovversivi” e anticlericali, si udirono i nomi di tutti i veneziani defunti, anche quelli lontani nel tempo. Un’iniziativa che, orgogliosamente i veneziani affermano sia unica, addirittura in tutto il mondo, salvo che nel giorno del ricordo dei morti a “Ground Zero” in New York. Furono Gino Corradi e l’indimenticabile parroco padre Lorenzo, oggi a Roma, a ideare questa celebrazione che è continuata negli anni arricchendosi, purtroppo di nuovi nomi. Tutte le famiglie veneziani sono ricordate nel corso del rito, a imperitura memoria. Nomi entrati nella leggenda e nomi forse anche sconosciuti, ma per chi si è impegnato ad organizzare questo ricordo, tutti parimenti importanti, membri di quella che ormai è chiamata Stirpe di Morgiano. La Messa verrà celebrata dal parroco padre Emilio dell’Ordine trinitario, i nomi letti da Michela Sgarallino e da Gabriele, vogatore del Venezia, da quest’anno nell’equipaggio del gozzo rossobianco a dieci remi, mentre saranno Gigi Suardi ed il sottoscritto a ricordare la Venezia, le leggende e il suo mito.