Self control sul Coronavirus

Conferenza stampa per combattere la cattiva informazione. Salvetti: non esistono a tutt’oggi casi in Toscana, l’Asl seguendo le linee guida della Regione, pronta ad intervenire con personale e strutture. Medici di famiglia chiedono garanzie.

di Roberto Olivato

Conferenza stampa questo pomeriggio al Cisternino, per esorcizzare la paura del Coronavirus. Presente il sindaco Luca Salvetti, la responsabile dell’Asl nord-ovest Maria Letizia Casani, la neo comandante della Polizia Municipale Annalisa Maritan ed il direttore generale del Comune Nicola Falleni. L’incontro é servito a chiarire la situazione nella nostra città, dopo la chiusura delle regioni del nord Italia che hanno creato allarmismo fra la popolazione. Ad aprire la conferenza il sindaco Salvetti: L’incontro di oggi é per fornire notizie reali sull’attuale situazione rispetto al Coronavirus a Livorno, questo al fine di combattere una cattiva e fuorviante informazione, che appare su alcuni social e che non è assolutamente da prendere in considerazione. A tal fine stiamo predisponendo un bollettino giornaliero dove comunicheremo l’evolversi della situazione nella nostra città. I dati ufficiali– ha proseguito Salvetti- ci dicono che non esistono casi conclamati in Toscana e pertanto non devono essere attuati mutamenti nella nostra vita quotidiana.” Come vi state organizzando per un ‘eventuale allerta? “Con tutti i nostri uffici, la Protezione Civile ed associazioni di volontariato, abbiamo predisposto un piano di emergenza, attenendoci scrupolosamente alle linee guida della Regione Toscana e del Governo.” Avete in mente la chiusura delle scuole, come avvenuto in altre regioni? “Le scuole rimangono aperte, uniche limitazioni riguardano le gite e tutte le attività didattiche fuori sede, ma al momento non abbiamo previsto la chiusura delle scuole. Per quanto riguarda le preoccupazioni espresse da alcune aziende circa la presenza di autotrasportatori che potrebbero veicolare il virus, preciso che in questa fase– ha proseguito il sindaco- non é previsto nessun particolare intervento. E’ comprensibile la paura non avendo riferimenti certi in Toscana, ma non bisogna creare allarmismi, oltretutto con un’evoluzione dei dati che cambiano di ora in ora.” Maria Letizia Casani, responsabile della sezione territoriale ASL nord ovest (Massa Carrara, Lucca, Versilia, Pisa, Livorno) ha ribadito quello che é il protocollo nazionale per la ricezione nelle strutture sanitarie “ E’ necessario che chi presuppone di avere dei sintomi che possano essere legati al Coronavirus, non si precipiti ai pronto soccorso col rischio d’intasarli e facilitando la propagazione del virus, ma si rivolga telefonicamente al proprio medico di famiglia che, in base ai sintomi descrittigli, sarà in grado di far intervenire i mezzi di soccorso idonei.” Può ricordare i sintomi di questa malattia? “ Tosse, febbre alta, difficoltà respiratorie. Chi avverte questi sintomi ed é rientrato nei 14 giorni precedenti da un viaggio viene particolarmente attenzionato. Quali numeri telefonici sono stati predisposti per l’emergenza? “ Per casi sospetti 050-954444 dalle ore 8,00 alle 20,00- per informazioni 800556060 (tasto opzione 1) da lunedì a venerdì dalle ore 9,00 alle 15,00. Pur non essendosi ancora presentati casi di bambini– ha aggiunto la Casani- é stato predisposto nel pronto soccorso dalle ore 8,00 alle 20,00 un percorso specifico con pediatra. Inoltre all’esterno di ogni pronto soccorso sarà allestita una tenda per una prima selezione di casi sospetti. ” Quali precauzioni sono state adottate per il personale sanitario ?  “Quelle standard: indossare guanti, occhiali, camici monouso e mascherine specifiche in genere FFP2 o FFP3, perché quelle chirurgiche non garantiscono alcuna protezione agli operatori.” A sottolineare le preoccupazioni dei medici di famiglia il dottor Pasquale Cognetta, Segretario provinciale della FIMMG ( federazione italiana medici di famiglia) “la difficoltà a diagnosticare inizialmente i sintomi della normale influenza da quelli del Coronavirus, mette a rischio la salute del medico che oltretutto, nella maggioranza dei casi, é sprovvisto dell’abbigliamento standard a partire dalle mascherine, tutto ciò crea disagio e preoccupazione fra tutti gli operatori presenti negli ambulatori del territorio, che si sentono medici di serie B rispetto agli ospedalieri.”

Decalogo contro la paura.

1. Le passioni, quelle intime e quelle civili, aumentano le difese immunitarie. Essere entusiasti per qualcuno o per qualcosa ci difende da molte malattie.
2. Leggere un libro piuttosto che andare al centro commerciale.
3. Fare l’amore piuttosto che andare in pizzeria.
4. Camminare in campagna o in paesi quasi vuoti.
5. Capire che noi siamo immersi nell’universo e che non potremmo vivere senza le piante mentre le piante resterebbero al mondo anche senza di noi. Stare un poco di tempo lontani dai luoghi affollati può essere un’occasione per ritrovare un rapporto con la natura, a partire da quella che è in noi.
6. Viaggiare nei dintorni. Il turismo è una peste molto più grande del coronavirus. È assurdo inquinare il pianeta coi voli aerei solo per il fatto che non sappiamo più stare fermi.
7. Sapere che la vita commerciale non è l’unica vita possibile, esiste anche la vita lirica. La crisi economica è grave, ma assai meno della crisi teologica: perdere un’azienda è meno grave che perdere il senso del sacro.
8. La vita è pericolosa, sarà sempre pericolosa, ognuno di noi può morire per un motivo qualsiasi nei prossimi dieci minuti, non esiste nessuna possibilità di non morire.
9. Lavarsi le mani molto spesso, informarsi ma senza esagerare. Sapere che abbiamo anche una brama di paura e subito si trova qualcuno che ce la vende. La nostra vocazione al consumo ora ci rende consumatori di paura. C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento.
10. Stare zitti ogni tanto, guardare più che parlare. Sapere che la cura prima che dalla medicina viene dalla forma che diamo alla nostra vita. Per sfuggire ala dittatura dell’epoca e ai suoi mali bisogna essere attenti, rapidi e leggeri, esatti e plurali.

La Regione
Coronavirus e trasporti pubblici. L’assessore regionale alla mobilità, Vincenzo Ceccarelli, ha scritto alle aziende di trasporto che effettuano servizio in Toscana. Con la lettera rivolge un “un invito ad attivare tutte le misure e procedure possibili in ottemperanza a quanto approvato dal Consiglio dei Ministri con il Decreto legge in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019, al fine di garantire la massima sicurezza e tranquillità delle persone in viaggio e del personale in servizio”.