Delta, più ricoveri e decessi fra i non vaccinati

di Roberto Olivato

Molti cittadini, giornali e politici, contrari al vaccino si appellano all’art. 32 della Costituzione per il quale “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Stiamo però assistendo in varie parti del mondo ad una recrudescenza della variante Delta, che comincia non solo a far crescere i contagi, ma anche ricoveri e decessi.

Negli Usa ad esempio il nuovo Coronavirus è stato definito la pandemia dei non vaccinati. Il virus infatti si sta evolvendo e colpisce chi non è ancora immunizzato producendo aumento di ricoveri e decessi. Questa pandemia si espande in popolazioni dove vi è una bassa percentuale di vaccinazioni.

Anche l’Italia sta riscontrando simili dati a quelli americani, in Sicilia ad esempio l’ultimo dato sulla riapertura delle terapie intensive rivela che la maggior parte dei nuovi ricoveri riguardano persone non vaccinate, stesso rilevamento anche nelle Marche dove su 11 contagi ben 10 sono a carico di non vaccinati.

L’ISS rivela nel bollettino del 7 luglio, che la maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni in soggetti non vaccinati (che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino SARS-CoV-2 o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino mono dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino).

Nello specifico, nella fascia d’età 80+ anni, negli ultimi 14 giorni, il 35% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 59% delle ospedalizzazioni, il 78% dei ricoveri in terapia intensiva e il 70% dei decessi sono avvenuti in persone che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che sono attualmente l’8% della popolazione in questa fascia d’età.

Crescono  anche i contagi tra i giovani – Il report dell’Iss evidenzia che aumenta il numero di nuovi casi. Aumenta la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46,2% contro 40,3%), mentre il 22,8% è stato diagnosticato attraverso attività di screening. “La trasmissibilità sui soli casi sintomatici – conclude il documento -, aumenta rispetto alla settimana precedente”, pur restanso sotto la soglia epidemica, “espressione di un aumento della circolazione virale principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici”.

Come risulta da questi numeri, si evince che non occorre nessuna obbligatorietà alla vaccinazione, ma basta un po’ di amor proprio verso se stessi e di buon senso, a meno che non importi niente della vita e si preferisca la malattia, come ormai avallato inconfutabilmente dai dati della scienza.