Un punto di ascolto, mentre l’ammalato muore

di Roberto Olivato

Dalla prossima settimana anche il Pd sarà presente una volta al mese con un punto di ascolto, in via Garibaldi che si aggiunge al punto di ascolto della Polizia Municipale in piazza Garibaldi. Ora, mentre per la Polizia Municipale  l’iniziativa, anche se limitata nei giorni e negli orari, rappresenta un primo segnale di attenzione e di risposta verso le richieste di sicurezza invocate dai cittadini, quella del Pd lascia sconcertati. Istituire un punto di ascolto per conoscere i problemi di un quartiere e dei suoi abitanti, per un partito che in oltre cinquant’anni, pur con le varie metamorfosi  di facciata, ha sempre avuto l’orecchio teso in ogni angolo della città sino a livello condominio, riuscendo a conoscere gli umori, i pensieri e le esigenze della gente, grazie alla sua capillare presenza, il punto di ascolto che partirà il primo di agosto, è la dimostrazione dello scollamento del Pd dalla realtà cittadina. Una società di cui sembra non conoscere più niente ed è triste se non penoso, sapere che il partito che è tornato a governare la città, dopo la parentesi grillina, abbia la necessità di ricorrere ad un punto di ascolto per che capire che aria tira e cosa chiedono gli abitanti di quei quartieri. Andare ad ascoltare la gente generalmente è un’azione che spetta alle opposizioni che cercano di dare voce a chi non riesce a farsi sentire dai governanti, ma un partito di governo avrebbe il compito di prevenire quelle voci proprio perché, conoscendo il territorio e le priorità sociali, dovrebbe prendere in contropiede le opposizioni. Purtroppo questo punto di ascolto è una sorta di autocertificazione di fallimento e la dimostrazione, ove ce ne fosse stato bisogno, di quanto distante sia la politica di chi governa la città, dai reali problemi dei cittadini. A quest’ora più che punti di ascolto la gente ha bisogno di centri di azione nel lavoro, sicurezza, sanità, scuola, casa. Il punto di ascolto richiama alla mente un proverbio veneto: ” Fin che il dottore pensa, l’ammalato muore “.