Lo Scoglio dell’incuria

di Roberto Olivato

Il servizio fotografico della nostra collaboratrice Silvia Porciani, che con le sue immagini ci ha abituati periodicamente a toccare con mano diverse realtà cittadine in stato di abbandono, questa volta mette in evidenza lo stato d’incuria in cui si ritrova lo Scoglio della Regina. Appellativo dato a quel tratto di costa a seguito della frequentazione da parte della Regina Maria Luisa di Spagna nei primi anni dell’800. Nella stagione estiva, Livorno ospitava gran parte della nobiltà e letterati di quei tempi, così dopo la Regina Maria Luisa, su quello scoglio vennero Maria Luisa, arciduchessa d’Austria, vedova di Napoleone il Grande e sorella del Granduca di Toscana, Ferdinando III di Lorena, Amedeo di Savoia, ma anche Alessandro Manzoni, Alessandro Dumas padre ed altri. Lo scorso anno vennero inaugurati i laboratori di ricerca del Centro interuniversitario di biologia marina, dell’istituto di

robotica del Sant’Anna, del Cnr e del Lamma. Queste strutture che si trovano all’interno del rinnovato edificio dello Scoglio della Regina, sono però lasciate alla mercé di sbandati, ma anche di molti visitatori incivili che senza alcun rispetto, forse per emulare la fiaba di Pollicino, lasciano tracce del loro passaggio, con carte, lattine, ma anche indumenti. Tutto ciò avviene in assenza di controlli, che rendono ridicolo il cartello posto all’ingresso della struttura, che dopo una serie di raccomandazioni fra cui quella di non gettare carte e rifiuti, termina con un perentorio, ma a questo punto risibile : “I trasgressori saranno puniti a norma di legge” . Perché risibile? Perché all’inciviltà dei visitatori, si aggiunge la totale assenza di controlli da parte di chi dovrebbe punire i trasgressori citati dal cartello, rendendo compartecipe dell’incuria anche la nostra Amministrazione Comunale.